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Re: [Lab2] La Trahison des images

Ciao @Mina 

Devo dire che la scelta del titolo del racconto: “La Trahison des images” ( Il tradimento delle immagini) che da il titolo a un famoso quadro del pittore surrealista René Magritte, denota una certa raffinatezza nel cercare i tuoi riferimenti.
L'opera, realizzata quando l'artista aveva trent'anni, raffigura inequivocabilmente l'immagine di una pipa dipinta su uno sfondo monocromo, seguita da una didascalia in un corsivo manierato che afferma: «Ceci n'est pas une pipe» («Questa non è una pipa»).

L'intento di Magritte è quello di sottolineare la differenza tra l'oggetto reale e la sua rappresentazione, rinnegando la pittura classica, secondo cui vi era un legame indissolubile tra l'immagine e la realtà.
Infatti, La Trahison des images non è di fatto quell'oggetto reale che chiamiamo «pipa», bensì una sua raffigurazione pittorica; l'equivoco è dovuto alla convenzione che lega a ogni oggetto un nome (secondo Magritte tutto il quadro, immagine e didascalia, non sono nell'ordine delle cose, bensì della rappresentazione).
In effetti, malgrado alla domanda «che cos'è?» si risponda «una pipa», l'oggetto reale e la sua raffigurazione hanno proprietà e funzioni spiccatamente differenti.
Questa dicotomia è stata sottolineata dallo stesso Magritte, che ha avuto modo di affermare: «Chi oserebbe pretendere che l'immagine di una pipa è una pipa? Chi potrebbe fumare la pipa del mio quadro? Nessuno. Quindi, non è una pipa»

Ora essendo io da oltre trent’anni un indefesso fumatore di pipa, non posso che concordare pienamente con il concetto filosofico espresso dal grande artista.

Il racconto (distopico) è scritto assai bene e getta il lettore in uno stato di crescente angoscia riga dopo riga.
Ottima la scelta, dopo le devastanti peripezie che subisce la giovane aspirante artista, di non lasciarle scampo con un finale consolatorio.
Oltre alla sfiga di essere sopravvissuta a una indefinita catastrofe, soffrire la fame, la sete, non poter osservare la luce del sole priva di maschera, la scomparsa della madre e poi del padre, ferita da una rovinosa caduta fra vetri taglienti, infine muore dopo aver finalmente visto il colore dei suoi occhi.
Sei stata di una crudeltà sopraffina.
Non avrei saputo concepire nulla di meglio, infatti ti invidio un po’.

Complimenti ottima prova.
Un abbraccio  <3

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