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Re: [Lab2]La casa dei matti

Ciao carissima @Alba359 

Questo incipit iniziale mi ha colpito e commosso:

“Scomparirò un giorno, mi passeranno attraverso e i loro insulti scivoleranno via.”

Mi ha ricordato le parole di una delle canzoni di De Gregori che più amo:

“Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno
Giuro che lo farò
E oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò
Quando la donna cannone d'oro e d'argento diventerà
senza passare dalla stazione l'ultimo treno prenderà”

Racchiude infatti tutto il dolore di un’anima ferita dal mondo in cui vive.
Dicono che dietro un suicidio o il suo desiderio di attuarlo, vi sia sempre
un omicidio sotteso verso chi è ritenuto la causa scatenante del gesto autolesivo.
Credo che a tutti sia nata almeno una volta, in seguito a un disagio patito da persone che ci sono o sono state affettivamente vicine, la fantasia di rivalsa negativa che ci ha portato a pensare che sarebbe stata una giusta vendetta toglierci la vita per gettarli in un abisso di inestinguibile rimorso.
Un pensiero che nasce soprattutto nell’adolescenza, in situazioni di crisi con i propri familiari o con il proprio ragazzo/a con cui siamo entrati in violento conflitto.
Personalmente a sedici anni, quando scoprì che la mia ragazza mi tradiva col suo ex, poiché l’amavo molto e questo tradimento inaspettato lo vissi come se il mondo stesso mi rovinasse addosso, provai questo istinto di morte.
Invece di desiderare la morte sua e del mio rivale, pensai per  un momento di togliermi la vita per crearle un rimorso straziante.
Naturalmente fu solo una fantasia consolatoria, avevo ben altre motivazioni per continuare a vivere, infatti nel volgere di poco iniziai un rapporto con una mia compagna di classe di cui ero stato a suo tempo innamorato: ne nacque una storia d’amore che perdura ormai da quasi cinquant’anni.

Il racconto è scritto assai bene e con passione, questo lo rende “vero” e pertanto coinvolge e fa immergere il lettore nel dramma di questa giovane ragazza.
Le descrizioni ambientali rendono perfettamente il clima di un contesto familiare ostile e difficile, hai reso un’immagine fedele di nucleo familiare problematico, dove la sensibilità e il disagio provati dalla protagonista risultano tutti giustificati.
Stilisticamente, tra le altre cose mi sono piaciuti la suddivisione in piccoli capitoli anticipati da un titolo che rendono l’idea di un cambio di scena teatrale, dando allo stesso tempo l’idea di diario quotidiano tenuto dalla giovane protagonista.
Questa scansione degli avvenimenti a mio parere donano maggiore forza e impatto alla storia.

Ottimo lavoro amica mia. Complimenti sinceri e meritati.
Un saluto  e un abbraccio.  <3

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