Ciao
@Adel J. Pellitteri
Questo racconto è un piccolo capolavoro.
Leggerlo è stata una panacea per l’umore, il regalarsi una distensiva vacanza virtuale consumata nell’arco di una divertita lettura.
Magistrale la rievocazione di un estremo meridione con le sue luci, i suoi profumi e i suoi colori.
La descrizione dei luoghi raccontati è un viaggio sul pullman della memoria a visitare paesaggi e cittadine conosciute attravetrso molteplici libri e altrettanti film d’ambientazione siciliana.
Adoro quella meravigliosa regione per lo spirito che mi è stato trasmesso da diversi cari amici della mia giovinezza, dai quali ho appreso i rudimenti del catanese e insieme all’anima sagace e ironica di quel popolo, anche una serie di parolacce in dialetto stretto che ci hanno fatto spanciare di buon umore.
Questo tuo racconto che ha il sapore di una Sicilia di Vitaliano Brancati, di Andrea Camilleri, della Dacia Maraini di Bagheria, in letteratura; ancor più possiede quell’evocazione visiva della Sicilia raccontata da Germi, Monicelli, Tornatore, che tutti abbiamo amato anche senza aver mai messo piede nell’isola.
Personalmente per lavoro l’ho attraversata da Trapani a Messina, ma gli impegni mi hanno impedito di visitarla con più tempo e profondità, non di meno ne conservo un prezioso ricordo.
La tua storia scorre leggera e godibile, su un binario di accattivante e intelligente ironia, con quel garbo narrativo che ho amato molto anche in un altro autore della mia giovinezza, ovvero Piero Chiara, che ambiantava le sue storie in tutt’altro luogo geografico,
lui era è il poeta delle piccole storie del "grande lago" che spesso fa da palcoscenico ai suoi brevi ed illuminanti racconti. “Narra le piccolezze della vita di provincia con quello stile mai insipido, sempre venato di arguzia, di ironia, a tratti di un sottile e malinconico umorismo, e sempre capace di cogliere nel quotidiano l'essenza, ormai dimenticata, della vita.”
Ecco, tu con uno stile narrativo ormai collaudato in diversi tuoi racconti che ho letto, sai dipingere un affresco di vite intrecciate nelle tradizioni che ancora si mescolano alla realtà moderna, intrigandoci con vicissitudini che profumano di un mondo “arcaico” che non vuole cedere il passo all’attualità.
Sei poi bravissima nel colorare di un sottile e stuzzicante erotismo che dona un sapore di peccaminosi segreti sotterranei, tanto tacciuti e occultati da essere comunque risaputi a tutta la comunità che anima il racconto.
Davvero una splendida prova di scrittura amica mia.
Un affettuoso saluto e un abbracci, ciao alla prossima.