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Re: [Lab5] Catena

Ciao @dyskolos 

Il tuo racconto, a mio avviso, soffre un po’ dell’approccio di chi scrive, alle prime armi, di un argomento complesso e un tema sociale scottante, ma non trova un evento significativo su cui impostare una storia che vuole essere drammatica.
In altri termini, il lodevole intento di parlare di un problema assai gravoso (per la Sicilia e l’intera nazione) è risolto in maniera agiografica.
Quindi non si focalizza (al di la del tema della focalizzazione dell’attuale contest) su un fatto che catturi o smuova l’attenzione empatica del lettore.
La figura del personaggio Catena appare descritta come un'entità mitica, che per destino esistenziale si trova calata in una realtà avversa alla propria natura e coscienza.
Ma questo avviene attraverso il filtro delle sue gesta, tutte positive ed esemplari, quanto remotamente improbabili.
La storia ci presenta una sorta di Madre Tersa di Calcutta, che si prodiga in una strenua quanto inutile, personale lotta al fenomeno mafioso, per altro essendo nata figlia di un boss criminale, tutto il racconto è intriso di buoni sentimenti e denuncia “di maniera” di quel mondo paterno, ma la narrazione scorre come in superficie, senza presentare qualcosa che scuota il lettore, che dia il senso del dramma.
Non mi pare che si possa parlare in qualche parte di esso, di un sentimento che si leghi alla “leggerezza” che dovrebbe caratterizzare il contest, in ogni caso se vi è, ma ne scuso per non averla colta.
Nulla di grave, poiché, come si dice: “non tutte le ciambelle, risultano col buco”.
Ovviamente questo giudizio è strettamente personale, quindi prendilo con beneficio d’inventario.
Sono certo che in futuro troverò altri tuoi racconti che saprò apprezzare per le tue reali qualità.

Buon lavoro e a presto rileggerci.

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