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Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Wanderer io uso tantissimo gli audiolibri, tempo per leggere è poco, ma mentre cammino e sono in giro riesco ad ascoltarne tanti.
Hai ragione sulla qualità del cartaceo del POD, della copertina soprattutto. L’interno invece è stampato molto bene, superiore alle edizioni economiche delle case editrici, non ai livelli di quelle costose. Esiste la possibilità di stampare con la copertina rigida, ma i costi aumentano di tanto.
Per farsi leggere è importante contenere il prezzo ma, ripeto, la stragrande maggioranza dei lettori arriva dal formato digitale e, per quanto mi riguarda, da Kindle Unlimited.
Tra l’altro avere molte pagine lette vuol proprio dire che i lettori leggono tutto il libro, che è la soddisfazione più importante.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Wanderer più che altro perché gli ebook in self costano molto meno di quelli pubblicati con editori. È tutta una questione di soldi.
Sulla presenza di una casa editrice, ti dirò, ai lettori non gliene frega nulla. Al 99% non sanno neanche quale sia la differenza. Sono solo gli scrittori a porsi il problema, basta vedere le classifiche su Amazon del Kindle Store.
Ma fanno benissimo, se bisogna spendere 15/20 euro meglio andare sul sicuro, 3/4 euro puoi pure provare uno sconosciuto.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Nel mio piccolo dico solo che è enormemente più semplice vendere in digitale in self ed è anche l’unico formato che funziona con gli abbonamenti.
Kindle Unlimited porta guadagni non di poco conto. Poi anche a me piace il cartaceo, però i libri costano, in digitale il risparmio è enorme.
Per non parlare degli audiolibri, che uso più di tutto il resto, si può dire che non rimanga nulla, però i soldi in tasca sì.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Angelo purtroppo concordo, anche perché gli ebook spopolano. Parlando di autori meno conosciuti, gli ebook sono anche un modo per farsi leggere, perché a parità di prezzo tutti comprano l'autore conosciuto.
C'è da dire che, possibilmente, preferisco prenderlo in libreria un libro cartaceo, se lo trovo, perché online spesso arriva a casa danneggiato durante la spedizione.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Marcello il tuo post sul promotore chiarisce una fattispecie che difficilmente un esordiente conosce, ma che è anche utile a capire la serietà di un editore.
Se si pubblica poco dopo la firma del contratto, vuol dire che non esiste nulla di ciò che raccontavi. Ovvero non c’è promozione, né promotore che propone il proprio testo e, quindi, nessun libraio si sognerebbe mai di ordinarlo, perché non ne conosce l’esistenza.
A differenza delle catene, le librerie indipendenti davvero scelgono i libri, pure diversi dai soliti, proprio perché vedono opportunità di vendita facendo scoprire testi ai lettori che altrimenti ordinerebbero da Amazon o Mondadori e Feltrinelli.
Pure per questo sarebbe bello che i lettori frequentassero di più le librerie indipendenti, perché ci sono di norma librai che consigliano i libri. Nelle catene, se non si trova un appassionato tra i dipendenti, si finirà sempre a guardare le pile all’ingresso. Che, e pure questo magari un esordiente non lo sa, sono formate da volumi che pagano per trovarsi lì.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Uanema io ho scritto “nessuno paga certi anticipi”, non che le grandi case non pagano anticipi. Pagano quanto ho scritto sopra normalmente.
Quello che non è chiaro è che un autore guadagna, al più, un euro a copia (lordo ovviamente). Se un editore medio pagasse 50 mila euro ai suoi autori dovrebbe avere, quantomeno, una tiratura di 50 mila copie per ciascuna delle sue uscite.
50 mila copie le vendono solo una manciata di autori ben noti e non sono pochi, ma pochissimi.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

Visto che è stata tirata in ballo, mi permetto di spezzare una lancia in favore degli editori seri, che usano (sono costretti oserei direi) a utilizzare Messaggerie.
Questo distributore non solo è il loro reale cliente che ordina le copie, ma trattiene per sé la percentuale maggiore dei proventi dei libri. Tramite Messaggerie si arriva veramente in libreria, fisicamente o tramite ordinazione rapidissima, ma a un costo altissimo. Anche la promozione dei testi passa lì, per far comprendere la situazione.
Le copie ordinate, non dai lettori intendo, vengono pagate subito all’editore. Il problema è che l’invenduto poi torna indietro, e i soldi anticipati fanno il giro opposto.
Quindi se ci si chiede il perché non si trovino fisicamente i propri libri in libreria, oltre che per le ovvie limitazioni di spazio, è per la scarsa convenienza economica.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Uanema puoi trovare varie notizie a riguardo sui social e i portali di Beretta Mazzotta, ne ha parlato tante volte. I 3/5 mila euro li ha quantificati anche lei innumerevoli volte. Relativamente agli anticipi delle piccole case editrici puoi chiedere a chiunque, pure qui sul forum. Non conosco neanche un autore, tra i tantissimi che conosco, che abbia ricevuto un anticipo da un piccolo editore.
Purtroppo articoli non se ne trovano più, la gente usa solo i social network adesso, in particolare Instagram per il mondo dell’editoria. 

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

@Uanema l’articolo de La Repubblica è stravecchio, oggi è molto molto peggio, nessuno paga certi anticipi, tantomeno un piccolo editore elargisce un anticipo di qualunque tipo, neanche dieci euro. Per quanto ho sentito, a parte gli autori bestseller, gli anticipi delle big sono tra i 3 e 5 mila euro.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

È esattamente come dici, anche Calvino faceva l’editor. Per vivere di scrittura bisognerebbe vendere 50 mila copie l’anno, considerando che molte copie vengono vendute in edizione economica e bisogna pagare le tasse. 
C’è da dire che quelli che fanno questi numeri fanno anche altro di mestiere lo stesso.
Però, c’è un però, ci sono diversi autori che vivono col self publishing. Sembra un paradosso ma è così. Si può guadagnare molto bene.

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