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Re: La differenza tra agenti letterari americani e italiani

Io non voglio fare il guastafeste, ma qui in Italia ci saranno centinaia di migliaia di lettori per migliaia di scrittori, così come in inglese ci sono centinaia di milioni di lettori per milioni di scrittori, secondo me in proporzione non cambia nulla.
Mi permetto di aggiungere che ho una cara amica che fa la traduttrice di mestiere, nata in Italia e le ho chiesto se mi poteva tradurre una cosa e mi ha chiesto se ero pazzo. Le traduzioni serie si fanno sempre con una madrelingua, mai al contrario.

Re: La differenza tra agenti letterari americani e italiani

Ho poco da aggiungere a quanto sopra, gli esordienti che escono in questo modo al mondo sono più unici che rari, che l’opera sia in inglese o in italiano cambia poco. Basta pensare a noi stessi, quanti testi di esordienti sconosciuti compriamo all’anno? Un agente prende una percentuale sui diritti d’autore, ma il 15-20% di zero sempre zero rimane.
Se l’opera che stai traducendo vale, puoi metterla su Amazon kdp e venderla a una platea sterminata, se piace qualcuno la noterà e qualche casa editrice si farà sentire.

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