Laboratorio 6: Dalla trama al racconto.
Tema: Risvegli.
[Lab6] L'interrogatorio
L'anziana Elvira conosce il poliziotto Franco da un decennio, da quando è arrivato nella caserma del paese e si è sistemato in un alloggio a cento metri da casa sua.
Lui era in strada quando la sentì urlare: - Le vespe!... Aiuto... - Franco si precipitò in suo soccorso, neutralizzando il nido il vespe con una nuvola di fumo indotto. Poi, armato di un bastone, una volta scappate le vespe, distrusse il nido perché non tornassero. - Come posso ricambiare? - gli aveva chiesto lei. - Mi sembra di sentire un'altra puzza di bruciato... - la replica di lui. - La mia torta! - e lei era corsa in casa, con lui dietro, e tra il fumo in cucina era emersa con quello che restava della sua crostata alla marmellata di mele. - Fumo per fumo, provo a assaggiarla - la pronta replica del ragazzo.
Come una zia, una volta gli aveva tastato la fronte per sentire se fosse febbricitante, ma non si era mai permessa di tastare il suo territorio interiore, la sua vita privata. Come lui con la vita privata di Elvira, del resto.
C'è un rispetto naturale come tra conoscenze consolidate ma non antiche. Nel senso dell'orbita delle cose, del quotidiano, non occorre conoscere a fondo tutti. Non servono frulli di curiosità. Anzi, è meglio uno schermo che ci faccia stare tranquilli con il prossimo: conoscerlo in superficie, e, se questa ci piace, tanto basta per un sorriso, una cortesia ricevuta e donata.
L'interrogatorio
Nella sala interrogatori sono in due.
Un giovane prestante, in divisa, dall'atteggiamento compunto, sul forzato, e una donna anziana ma dal fisico non appesantito, col vestito fresco di stiratura e i tratti del volto segnati da rughe a sottolineare approcci positivi con la vita.
Il registratore è in funzione.
- Agente scelto Franco Montana per il caso Blesi. 2 ottobre 2004: ore15,53.
Inizio l'interrogatorio del testimone. Dichiari le sue generalità, prego signora.
- Come sei formale, Franco. - chiosa lei, gli occhi che saettano... - No, non arrabbiarti. - mette le mani avanti subito dopo, guardandolo in faccia. Scorge un lampo negli occhi che la intimorisce. Non è a suo agio, no davvero.
Il poliziotto interrompe la registrazione e riavvolge il nastro.
- Divagherai ancora?
- No, è una promessa.
- Dirai quello che hai visto dell'accaduto e basta? - chiede lui, serio in viso.
- Sì, è una promessa.
Il registratore riparte.
- Agente scelto Franco Montana per il caso Blesi. 2 ottobre 2004: ore15,58.
Do inizio all'interrogatorio della testimone. Dica le sue generalità.
- Mi chiamo Elvira Cenci, ho 68 anni e risiedo in Via Roma 52.
- Cosa ha visto da casa sua ieri sera?
- Il mio giardino è di fronte a quello della villa dei Blesi. Ieri sera alle dieci era buio ma il lampione mi ha permesso di vedere la scena - rabbrividisce la donna.
- Vada avanti.
- Siamo vicini da tempo. Non siamo amici, ma non mi sono sorpresa dei toni arrabbiati della lite che stavano facendo. In realtà, ieri non ne capivo l'argomento. Le parole chiare erano solo insulti tra marito e moglie finché lei è uscita in giardino, in vestaglia, sconvolta e scarmigliata. Correva verso il cancello, mi ha visto alla finestra e ha gridato il mio nome. Il tempo di uscire di casa e lei era già per terra. Capisce? - si mette le mani davanti alla faccia, scuotendo il capo.
- La scena che ha visto in quel momento, la descriva.
- Lui era chino su di lei, coperti parzialmente dalla staccionata del cancello. Non aveva niente in mano che io riuscissi a vedere, ma lei non si muoveva. Era a terra, lunga distesa. "Luigi!" l'ho chiamato, anche se avevo paura per me, perché di certo mi aveva vista. - si contorce le mani.
- E allora?
- Lui ha il cellulare in mano e l'ho sentito dire: "Mia moglie è esanime a terra in giardino. Urgente ambulanza Via Roma 63."
- Vada avanti.
- Mi sono fatta coraggio, ho attraversato la strada e li ho raggiunti. "E' viva?" ho gridato aprendo del tutto il loro cancello. "C'è battito in gola" sta dicendo al 112. "L'hai colpita? gli chiedo, dura. Intanto, le sollevo la testa sul mio grembo e lui le apre la bocca a forza e le soffia dentro. Bisogna dire che l'ha fatto fino all'arrivo dell'ambulanza.
- Come si presentava l'aspetto della signora Blesi?
- Sembrava morta. Non reagiva, o almeno io non ho sentito nessun segno di vita.
- Cosa le ha detto il marito?
- Niente. Non ha voluto spiegarmi quei pochi secondi che io non ho visto tra la finestra e la mia porta per andare a vedere. Neanche dopo.
- Ha altro da aggiungere? La donna ha solo un attimo di esitazione:
- No.
- Fine registrazione ore 16,35.
- Posso andare, Franco?
- Sì, Elvira. Hai raccontato dell'accaduto di ieri sera per intero. Sei stata brava.
La donna sa che tecnicamente ha fatto la sua parte di testimone da manuale, e stando bene attenta a non sconfinare sull'orario serale del dramma, ma c'è un dubbio che la segue come un'ombra: perché Franco, anche lui abitante in Via Roma, è uscito dal retro della casa dei Blesi alle due del pomeriggio dello stesso giorno? Muovendosi con circospezione come un ladro?
Per quanto a sua conoscenza, lui non ha frequentazioni con i Blesi.
Elvira sa di essere stata vista e che lui non aveva piacere in quel momento di vederla...
Sa di essersi intimidita quando è stata chiamata a dare una prima testimonianza a caldo in caserma, e di non avere osato essere lei a interrogare l'agente Franco,
Certo è che Franco è stato molto insistente sull'argomento della testimonianza sul pezzo: il testimone deve limitarsi ai fatti specifici del momento esaminato e non allargarsi ad altri eventi che non spetta a lui correlazionare.
Sarà, ma il senso dell'orbita delle cose sembra essersi inceppato. Che fare? Lei sente qualcosa che si risveglia dentro, le apre orizzonti, sblocca gli ingranaggi. Non sono frulli di curiosità. Non solo frulli.
I giorni passano attraverso una bolla d'aria nel quotidiano.
Ha appena saputo, dal macellaio, che in giro si dice che la signora Blesi si sia risvegliata dal coma. E si fanno congetture sulle corna del marito.
Deve tornare a casa, mettere in forno una crostata tutta per lei e, nell'attesa, riordinare fatti, circostanze, perché. Prima di un altro interrogatorio, a parti invertite. Prima che il ritmo del vivere torni regolare, così, con un nuovo respiro.
- Forum: Racconti
- Argomento: [Lab6] L'interrogatorio
- Risposte: 32
- Visite : 1994
- sab gen 28, 2023 1:31 pm
- Vai al messaggio