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Re: [Lab 4] L’incisione

@Monica ha scritto:
Accese lo stereo regolando il volume al minimo, in modo che la musica costituisse un delicato sottofondo, per l’occasione, Notturno di Chopin gli sembrò perfetto.
Dopo "sottofondo", ti suggerisco i due punti, che precedono la spiegazione del perché della scelta.
@Monica ha scritto: il rumore lieve dei passi di Lidija risuonava nell’androne del palazzo
Visto che il rumore è lieve, come verbo vedrei meglio "riecheggiava".
@Monica ha scritto: «Ciao, entra.»
Dopo il balzare del cuore in petto, tutto qui il saluto? Senza nemmeno girarsi in bocca il nome di lei? Mi pare un saluto freddino...
@Monica ha scritto: Non furono le croci di ogni formato e materiale a colpirlo, ma la melodia prodotta dal vento che le attraversava. Un suono dolce ma, al contempo, fiero. Si sedette per terra e chiuse gli occhi.
Molto bello questo pezzo.  (y)
@Monica ha scritto:
Viktor si avvicinò e le pose sul palmo la piccola croce. 
L’anziana girò lentamente la testa verso di lui. Gli occhi, due fessure di cielo sbiadito, si inumidirono:
Ti suggerisco, prima di fare girare l'anziana verso di lui, di farla soffermare a guardare la croce, che invece hai saltato.
@Monica ha scritto: mar ago 16, 2022 8:02 am
«Ieri sono stato alla Collina. Ti chiedo scusa per tutto, Lidija.»
La donna non riuscì a dire una parola. I suoi occhi parlavano per lei.
Come fa la donna a capire le sue scuse? Non sa quanto è accaduto a casa dell'uomo in relazione alla croce che lui portava.


Cara @@Monica - tu comunque non deludi mai coii tuoi racconti. Brava!  :)

L'idea della rievocazione dell'esistenza di quelle quattrocentomila croci (a oggi) della Collina delle Croci in Lituania dà un significato toccante alla traccia. Grazie della lettura  :libro: .

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