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Re: [N20-3] Il richiamo

Indaco McInd ha scritto: mar gen 19, 2021 9:11 pm Che bello! Delle frasi che sono delle perle. Bello il finale. Letto senza accorgermene. Bravissime.
@Poeta Zaza e @Alba359
Grazie, Laura! :)
Ti ringrazio per la mia parte (i tordi e qualche virgola per lo più :si: ) perché il racconto è di @Alba359 (y)

Re: [N20-3] Il richiamo

"Erano appostati vicino il confine"
Siamo a Roma se ho capito bene. Che confine é?
Il confine del podere di Anacleto.
A parte questo piccolo misero dettaglio, per me il racconto é bellissimo. Ho sentito la confusione, il dubbio e l'angoscia di questo bambino che capisce e non capisce le cose. Ho sentito il coraggio crescergli dentro, il coraggio di fare cose che vanno fatte per salvarsi la vita.
Il tuo è un commento che va dritto al senso ultimo del racconto. La vicenda tempra il bambino sino a dargli la forza del gesto estremo.
Per quanto mi riguarda l'ho trovato poetico e meraviglioso. Mi ha emozionato dall'inizio alla fine. E la fine, beh la fine é una di quelle che mi strappano il cuore. Mi capita sempre così quando una persona buona e innocente viene inquinata dal male che la circonda e si trova a fare ciò che mai andrebbe fatto.

Siete state bravissime!
Grazie del tuo bellissimo commento, @Almissima :happy-sunshine:

Re: [N20-3] Il richiamo

@Monica ha scritto: lun gen 18, 2021 9:34 am @Poeta Zaza e @Alba359 Avete scelto una via apparentemente sicura. I racconti della memoria fanno sempre presa, ma riuscire a scrivere qualcosa di nuovo non è così facile. Mi è piaciuta la scelta di ambientare il racconto in Italia. Si parla sempre troppo poco di come sono stati trattati gli ebrei nel nostro paese.
La scrittura è delicata e si nota una ricerca della parola che, a tratti, pare un ricamo di fiandra.
Mi è mancata un po’ di angoscia, ma il finale mi ha sorpresa.
Una buona prova.
Grazie del passaggio e degli apprezzamenti, @@Monica! :)

Re: [N20-3] Il richiamo

bestseller2020 ha scritto: dom gen 17, 2021 2:46 pm ciao @Poeta Zaza e @Alba359 . Il vostro racconto mi ha colpito molto. Per un attimo ho visto le visioni del piccolo Davide come se mi appartenessero e che ho descritto nella mia poesia " tratti di pioggia sopra Auschwitz ". Questo è il mese in cui ricade il giorno della memoria e la vostra scelta di parlare della persecuzione ebrea è stata una buona idea. Concordo anch'io che le visioni di Davide siano nel contesto un elemento un po forzato. Ma la carica poetica, la stessa aria gelida di gennaio, altri elementi, mi portano a darvi un buon giudizio. Brave a tutte e due.. ciao <3
:) Grazie per la mia parte anche a te, @bestseller2020 . Avevo anche scritto una poesia sull'Olocausto da inserire nel testo, ma ho preferito poi tenerla per il 27 gennaio, per il Giorno della Memoria.

Re: [N20-3] Il richiamo

paolasenzalai ha scritto: sab gen 16, 2021 11:20 pm Bellissimo.
A me è piaciuto proprio tanto.
La musicalità, l'atmosfera, Antonia che sa quello che deve fare, Davide-Luca che spara sicuro.
Bravissime @Alba359 e @Poeta Zaza . <3
Grazie, @paolasenzalai :)
Ne sono molto lieta, per la mia parte.

Re: [N20-3] Il richiamo

Ciao @Alba359 e @Poeta Zaza
Mi è piaciuta la fine!
Non ho capito alcune cose:
I vicini, come consapevoli tordi che accettano di fare da richiamo per impaniare i loro simili, li hanno traditi.
Cioè non ho capito questa metafora o paragone del richiamo. I tordi possono fare da richiamo, credo, quando si posano su rami coperti apposta di vischio, sicché non si possono muovere; ma non è che lo accettano; e nel racconto non capisco come i vicini possano essere serviti da richiamo, o avere richiamato i vicini ebrei. Mi spiegate?
Ciao, @Gianfranco P , grazie del passaggio!

Ti rispondo sul richiamo dei tordi, Gianfranco.
Sì, vengono impaniati in una sostanza vischiosa che li imprigiona, o ingabbiati, e col loro canto richiamano i loro simili che così si avvicinano.

Ma qui parliamo, in senso figurato, fantastico, metaforico, di tordi “consapevoli”: “tordi” che ragionano e che provano sensazioni, emozioni. Buone o cattive. Il richiamo del titolo si riferisce, nel racconto, a chi denuncia gli ebrei, a chi li fa impaniare. Ho fatto la similitudine del delatore con un tordo che sa di far del male se usa il richiamo ma lo fa.
Ma si riferisce anche a chi si rifiuta di fare da richiamo.
Ci sono tordi consapevoli che si rifiutano di fare da richiamo.

***

"Ossia: se vuoi far parte del nostro gregge, adeguati al pensiero dominante.
- Certo che lo dicono loro - risponde il suo ospite - ma noi non ci adeguiamo se riteniamo le nostre regole più importanti."

Non capisco questo dialogo fra Michele e Anacleto. O meglio: sembra che parlino degli ebrei, invece parlavano degli altri che non si ribellavano. Poteva essere più chiaro (da Gianfranco P.)
Parlano dell’opinione dominante, dopo le leggi razziali. La gente pensa, in generale, che bisogna accettare le regole imposte dall’alto e quindi ne consegue che non bisogna aiutare gli ebrei a nascondersi sotto falsa identità. Ma Anacleto, tordo "buono" e "consapevole", si rifiuta di fare da richiamo (come fanno i tordi consapevoli ma cattivi) e di impaniare Michele e i suoi simili. Si ribella a una legge ingiusta perché ritiene le regole del suo sentire, della sua umanità, più importanti, essenziali.

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