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Re: [CDP1] La Stanza

Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmNon vedeva altro da molto tempo, e anche il tempo si era sfaldato, aveva riscoperto una dimensione primordiale. O
Ti suggerisco un punto e virgola dopo "sfaldato", per una maggiore pausa.
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmNon vedeva altro da molto tempo, e anche il tempo si era sfaldato, aveva riscoperto una dimensione primordiale. Ormai si trovava nella lunghezza di unghie e capelli, si odorava sulla pelle, sui vestiti da cambiare, si leggeva nei disegni che il sudore macchiava sulle lenzuola.
Ti suggerisco, con riferimento alla dimensione primordiale scoperta dalla protagonista, di fare queste correzioni nel secondo periodo:

Ormai la trovava ecc ecc ... la odorava ecc ecc ... la leggeva ecc ecc...
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmLa voce di suo padre si faceva lontana, perdeva di intensità a furia di cercarla. Si era indebolita fin quasi a sparire. 
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmAvrebbe osservato le persone frenetiche in ritardo, annusato dei fiori, mangiato su di una panchina, chiacchierato con degli sconosciuti. 
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmSalem, il gatto di Sabrina vita da strega
Ti consiglio di mettere il titolo in corsivo.
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmLa stanza aveva un unica finestra,
un'unica
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pma illuminare cose che sarebbero potute rimanere nascoste. 
o avrebbero dovuto?
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmPoi all’improvviso si era illuminato lo schermo del computer. Adele si era alzata per leggere il messaggio. “Come stai Adele? Ti va di uscire? Oppure posso passare a salutarti?” Il cuore di Adele perse un battito. Fortunatamente aveva tolto la spunta. Chiara non si sarebbe accorta che aveva letto il messaggio. Chiuse la chat con un click, e ritornò nell’angolo sicuro della stanza. La stanza da cui non usciva volontariamente da almeno tre anni. La prigione che si era autocostruita e di cui i genitori erano diventati involontari carcerieri. 
Questo periodo, a mio avviso, è inverosimile. Tre anni? Mille giorni? E la sua migliore amica le fa quelle tre domande per la millesima volta, magari,
e la poveretta rivolge ancora la sua attenzione, nello stato in cui si trova, a un computer? E i genitori, dopo mille giorni, si limitano a permetterle di sopravvivere e basta? Mah!

Il finale, a questo punto, non può che essere  il (tardivo) suicidio. 

Molto ben scritto, con mestiere, sai come avvincere il lettore. Peccato per quelle frasi che non possono fotografare una situazione verosimile.

Sei bravo anche nei flash che, partendo da elementi esterni, fanno capire le emozioni della protagonista.  :)

Benvenuto nelle Gare e Tornei del CdM, @Neuromante  :benvenuto: 

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