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Re: [LMI171] La bellezza di scrivere
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- Argomento: [LMI171] La bellezza di scrivere
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- mar ago 16, 2022 10:44 am
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bestseller2020 ha scritto: Nel momento che il giovane Dumas scrive al padre già si è compiuto tutto quel percorso narrativo che doveva essere sviluppato pian piano. Il giovane ha già maturato l'idea di bellezza senza che niente si sappia del fatto di partenza: ossia, cosa ne pensava prima dello scrivere? Questa lettera è un atto di fede alla scrittura e un riconoscimento, un tributo al padre. Non vi è traccia dello stato antecedente a questa lettera. Ecco perché non è bastato usare il presente. Perché manca del tutto l'azione.@Poldo ha cominciato a minare le mie certezze e tu hai acceso la miccia. @bestseller2020
Poldo ha scritto: In primo luogo hai cercato di rendere in forma epistolare il tema proposto, e già questo era in contraddizione con la boa indicata da @Anglares. Ti è costato un punto di penalità, ma non è quello l'importante. Visto che la contraddizione era palese, perché ostinarsi a procedere per questa strada?Perdonami, @Poldo ma non ne capisco la contraddizione, né il perseverare, con la scelta della forma epistolare.
Poeta Zaza ha scritto: Il giovane Dumas sta scrivendo a raffica, quasi una scrittura automatica, un romanzo tratto da un episodio ancora fresco nel dolore della sua vita. È la catarsi, l’elaborazione di un lutto. Di più, è la scoperta della bellezza di scrivere, che trae dal sangue che gli scorre nelle vene, quello del padre. È una scoperta importante: per questo gli scrive, per condividerla. -
Poldo ha scritto: ven lug 08, 2022 12:28 amComunque, non so da dove hai tratto quelle frasi, ma se il Dumas originale le aveva scritte perché non lasciarle a lui invece di inventarsi per forza una brutta copia di qualcosa che già esiste?Non capisco la tua obiezione: la mia lettera è un'invenzione cui ho cercato, con le ricerche fatte, di dare verosimiglianza storica (e mi è sfuggita la raffica e altro, d'accordo, e grazie di avermelo fatto notare) ma nel fare l'inserimento di frasi vere di Alexandre Dumas - figlio (se vuoi ti manderò le fonti, non ho problemi), che cosa ho fatto di male? Non capisco: io credevo di avere dato un valore aggiunto alla mia lettera...
Poldo ha scritto: ven lug 08, 2022 12:28 amCioè, Marie è morta di tisi dopo che lui l'ha mollata e lui, lungi dall'avere la minima compassione per la defunta, si preoccupa del fatto che i suoi sensi di colpa gli tolgono il piacere della vita. Così scrive La signora delle camelie per sciacquarsi la coscienza e non pensarci più.Caro @Poldo , immagina una scala della bellezza, in cui ogni creatura sia a uno scalino diverso e che per lei quello che raggiunge sia il massimo:
Bravo.
Peccato che la mia idea di bellezza sia molto differente.
Poldo ha scritto: ven lug 08, 2022 12:28 amConcedimi però che se mi sono fermato a scriverti invece di passare oltre guardando il tuo testo con sufficienza, qualcosa vorrà pur dire. A te le conclusioni.Ti assicuro che sono onorata del tuo passaggio e che faccio tesoro di alcune delle tue annotazioni.
Alberto Tosciri ha scritto:Condivido e ti ringrazio per le tue puntuali e giuste osservazioni. Grazie per l'approvazione. @Alberto TosciriCiao @Poeta ZazaMi è piaciuta questa lettera di Dumas figlio che parla al padre dei suoi leggendari eroi letterari quasi come se fossero persone reali, conosciute, anzi, penso che per loro in un certo senso lo erano davvero, come lo sono sempre stati nelle generazioni dei lettori.Questo puntoil termine “virtuali” non mi convince molto. Certo il termine doveva essere in uso anche ai tempi di Dumas, contestualizzato diversamente, ma oggi suona troppo vincolato alle famose realtà virtuali tecnologiche. Si potrebbe usare un altro termine, più ammantato all’epoca.sociale ed esistenzialeCome lo scultore capace conosce le sembianze della statua che cerca,Suggestivo e appropriato il riferimento leopardiano alle esperienze della vita che determinano la strada della consapevolezza circa il proprio divenire uomini. Commovente che Dumas figlio ammetta che dopo la morte di Marie abbia perso interesse alla vita e lo abbia ritrovato grazie alla scrittura, alla creazione di personaggi a imitazione del padre che ringrazia per avergli trasmesso questa facoltà e qui scopre la bellezza della scrittura.Un piccolo spaccato storico che ho apprezzato molto, io amo la storia, e ti do ragione sul fatto che addentrarsi su narrazioni a sfondo storico comporta un notevole impegno di ricerca.
Poeta Zaza ha scritto: Che gli eroi in partenza possono essere svantaggiati penalizzati, come il vostro D’Artagnan o Edmond Dantes. Che ogni genere di handicap svantaggioHai ragione, @Almissima. Meglio "svantaggio", cambiando con "penalizzati" il termine precedente.
Almissima ha scritto: @Poeta Zaza
L'unica cosa é stata la parola "handicap" che in tutta quell'armonia mi ha davvero artigliato l'occhio, non che io sia in grado di proporti un sinonimo adeguato, però se tu ne trovassi uno, sarebbe davvero perfetto.
Almissima ha scritto: @Poeta ZazaGrazie, cara!
Che bella lettera appassionata!
L'ho divorata, scorrevolissima mi é scesa fin nel cuore, che per quanto rifugga il dolore, sa che é la via breve per la crescita.
Grazie per questo meraviglioso viaggio nel tempo.
Alba359 ha scritto: Una lettera, credo del tutto immaginaria, così densa di atmosfera d'altri tempi che mi ha piacevolmente colpito.Il giovane Dumas sta scrivendo a raffica, quasi una scrittura automatica, un romanzo tratto da un episodio ancora fresco nel dolore della sua vita. È la catarsi, l’elaborazione di un lutto. Di più, è la scoperta della bellezza di scrivere, che trae dal sangue che gli scorre nelle vene, quello del padre. È una scoperta importante: per questo gli scrive, per condividerla. -
Alba359 ha scritto: mar lug 05, 2022 8:45 pmIl registro lessicale è ottimo, dovresti scrivere racconti storici, magari ispirati alla vita di Leopardi, so che tu lo ami molto. Il genere storico, con una vena romance, farebbe sicuramente per te.Grazie, ma non credo di esserne all'altezza. Ti ricordi i Racconti nel tempo dell'anno scorso? Per farli bene, ci vuole un lavoro importante e lungo, che non credo di avere tempo e voglia di fare. Per piccoli flash, magari sì. Ti ricordi l'intervista in treno al Leopardi?
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