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Re: [MI147] Tra mari e monti.

:) Bravo, @bestseller2020

Hai messo espressioni simil-poetiche nel tuo testo, che ho molto apprezzato.
Hai ben tracciato l'effetto "sradicamento" dalla propria terra per il difficile trapianto in un altrove che non sarà mai come la "nostra" terra; anche se la Patria è la stessa, ciascuno sta bene nella parte di terra "sua".
Solo i bambini, duttili e elastici, riescono a calarsi con efficacia e disinvoltura in un posto nuovo, e, con poco passato alle spalle, riescono a non rimpiangere.
bestseller2020 ha scritto: Il giorno dell'addio non esiste; esistono i giorni dell'addio. Tanti ce ne vollero per chiudere bottega

Ricordo che Maddalena prese in braccio la piccola Gloria e
virgola
mascherando la sua tristezza, prese a muovere la sua mano attaccata a quella della figlia in cenno di saluto ai pochi parenti che erano venuti a salutarci.

Lo consolammo dicendogli che
virgola
appena ci saremmo stabiliti per bene, gli avremmo fatto una bella festa.

Un giorno mi scocciai e gli ricordai di come i nostri padri avevano costruito L'Italia. Gli ricordai il Regno Sardo Piemontese, gli ricordai le battaglie della Brigata Sassari. Senza i Sardi l'Italia non si sarebbe mai unita, e il Piemonte sarebbe rimasto una distesa di mucche al pascolo. E poi gli dissi anche: «È pur vero che noi siamo famosi per i nostri asinelli, ma ricordati che i grossi somari stanno da altre parti». Smontare le idee del Porrin su di noi non fu facile, ma alla fine gli feci capire che con me era inutile fare apprezzamenti, perché io li giravo al mittente. Un giorno venimmo nuovamente a parole: «I Sardi non sanno trattare i turisti, li ripuliscono alla grande. Un giorno, lungo la strada per Porto Rotondo mi sono fermato per comprare una lattina di Coca Cola da uno seduto sul ciglio della strada. Questi era sotto ad un ombrellone ed aveva tra i piedi un frigo portatile. Mi ha chiesto diecimila lire per la lattina. Ci vuole coraggio. Alla fine glieli ho dati». «Non vedo cosa c'è di strano, ma ringrazia! Feci io, < Quello sotto il sole tutto il giorno, lì ad aspettare che tu passi e ti fermi perché hai sete. Che pretese hai. Io te l’avrei fatta pagare ventimila lire la lattina. Perché non capisci la buona volontà della gente nel guadagnarsi onestamente il pane? Poi magari tu, alla sera, vai nei locali della piazzetta e paghi cinquantamila lire un aperitivo con due olive». Alla fine il “Porrin” smise con il suo atteggiamento razzista, imparò ad apprezzarmi.

Ben descritto l'interagire tra il sardo e il piemontese, e di come il sardo riesca a farsi valere.

Non ci siamo abituati al clima che tutto rende di ghiaccio, persino la ghiaia sotto al tuo passo. Non mi sono abituato al verde d'estate delle valli, quando la mia terra d'estate è bruciata dal sole, e viceversa, alla terra mia verde d'inverno, quando questa terra che mi ospita è gialla bruciata dal gelo.

Questo sopra è il pezzo che ho preferito. Bravo!

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