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Re: Pio Bianchini La valle di Priapo Recensione di CdM

Adel J. Pellitteri ha scritto:

 
Si tratta di un romanzo che pur parlando di morti – ammazzati e non – è pregno di leggerezza; ciò nasce da due motivi, il primo è che al lettore non viene dato tempo né motivo per affezionarsi alle due vittime del 2010, mentre la seconda è data dal registro usato, che non è di certo drammatico.
Riporto due semplici stralci dove è percepibile il tono scelto dall’autore.

“Eppure gli piaceva, ne era più che sicura: altrimenti... Altro che quell’omuncolo esausto e rinsecchito di suo marito. Il padrone era un amante coi fiocchi, bello e vigoroso: una vera gioia peccare con lui. Faustina finì grufolando più volte come una cinghiala nel sottobosco.”(Pag 7)

“Accidenti! Stava quasi per dimenticarsene... Con un gesto rapido e nervoso sfilò la catenina con il crocefisso e la lasciò cadere nella pochette nera di Gucci. L’ascensore rallentò dolcemente per fermarsi. Un’ultima occhiata: porca puttana! Aveva un ricciolo biondo leggermente fuori posto e un minuscolo accenno di sbavatura di rossetto sul labbro superiore. “(Pag 9)

Infine, certa di non spoilerare, cito anche le parole conclusive del giallo “…stava ridendo a crepapelle”.
 
@Adel J. Pellitteri , grazie per lettura attenta del romanzo. Hai colto il segno: mi sono divertito a scrivere un "giallo" che, in fondo, non è un giallo, ma solo un romanzetto molto lontano dall'impegno e dalle difficoltà che ho dovuto affrontare nei miei "lavori storici" precedenti. L'intento era non solo divertirmi, ma divertire anche il lettore. In questo caso, la lettrice. Non è un testo impegnato, pregno di contenuti che inducano a meditare sul profondo significato della vita o, nella fattispecie, della morte. Il tono scelto dall'autore mi è parso il più opportuno per un romanzo (o dovrei dire la trascrizione romanzata di una leggenda?) che tratta le vicissitudini di un dio noto per le dimensioni del suo... 
Poffarbacco, oltre a precipitare nel turpiloquio, rischio davvero di spoilerare il "gran" finale!

Adel J. Pellitteri ha scritto:

 
Passiamo al difetto che, ribadisco, dipende solo da un mio gusto personale.
Che i personaggi siano tanti, al punto da fare girare la testa, mi sta pure bene, il mio problema nasce dal fatto che ogni due pagine (o quasi) l’autore cambia scena. La stacca con il rigo bianco, sì, ma l’arrivo di nuovi personaggi a freddo e troppo repentino mi ha costretta più volte a tornare al paragrafo precedente per controllare se avevo saltato un passaggio.
Le epoche diverse hanno ognuno il proprio capitolo, eppure, all’interno il continuo cambio di scena ha reso la lettura un po’ faticosa; fatica – va detto – ampiamente compensata dal tipo di scrittura sempre vivace e sorprendente. Procedendo pagina dopo pagina, entrata nel ritmo e nello stile dell’autore, il “fastidio” si è ridotto.
Francamente, dopo avere letto qualcosina di tuo, come scrittrice e come forumista, temevo assai la recensione. E non per il passaggio frequente della "telecamera" da una spalla all'altra, ma per il tono e la trama che ritenevo e ritengo molto distanti dalle tue "letture" preferite. Invece - ripoffarbacco e per mia fortuna! - hai digerito con una certa nonchalance le avventure e le disavventure del povero Priapo - povero si fa per dire - e della sua piccola valle.

Grazie! Grazie davvero!

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