RicMan ha scritto: mer lug 03, 2024 8:05 pm Immagino che questo sia l'inizio di un racconto, e che quindi cominciamo qui a scoprire i personaggi in scena, però ho problemi a riconoscerli e distinguerli l'uno dall'altro e a intuire cosa li lega.Siamo ben oltre la metà di un romanzo. L'unico personaggio "nuovo" è il mercante, e Rubiano lo vede così:
Di traverso sul basto di un grande mulo scuro, un tizio panciuto avanzò lentamente sul sentiero. I capelli scuri, indossava una sopravveste di pelle, una camisa chiara di cotone e brache di fustagno. Calzava ricche scarpe di cuoio. Arrestò il mulo davanti a Bonaccorso. «Soldati?» chiese con un sorriso. Ma un leggero tremore tradì l’emozione.
Ahimè, vedo adesso gli scuri accostati.
RicMan ha scritto: mer lug 03, 2024 8:05 pmNon saprei... Per me, che ho scritto il brano, è ovvio che Rubiano vede Brizio vagare. Ma lo scrittore non è il lettore.
Il punto di vista scelto è evidentemente quello di Rubiano, però nella seguente descrizione ho avuto dei dubbi:
Brizio vagò alla luce del tramonto, scegliendo tra le dune irte di cespugli spinosi le ramaglie secche per accendere il fuoco.
Mi pare troppo accurata per essere descritta attraverso gli occhi di Rubiano, ragion per cui sono "uscito" dal PdV.
Forse il verbo vagare può causare l'equivoco, ed è troppo "vago" (poffarbacco!).
Forse avresti preferito Brizio partì alla luce del tramonto, e tornò dalle dune irte di cespugli spinosi con le ramaglie secche per accendere il fuoco.
Oppure Alla luce del tramonto, Brizio raccolse tra le dune irte di cespugli le ramaglie secche per accendere il fuoco.
RicMan ha scritto: mer lug 03, 2024 8:05 pm Geremeo farfugliò qualche parola.Il capitano Bonaccorso è solito rivolgersi a Geremeo, dei Geremei bolognesi chiamandolo "nobile signore" (un po' ironico) o, dato che il nostro Geremeo è anche un religioso, "domine", vocativo di dominus, il "don" moderno. Capisco il tuo dubbio, ma spero dipenda dal fatto che si tratta di un frammento.
«Se preferite, mio nobile signore, potete andarvene per i fatti vostri, e alla guardia provvederà Rubiano.»
Geremeo chinò il capo e tacque.
Qui ho dovuto rileggere più volte perché non capivo chi stava parlando, in quanto Geremeo ha farfugliato parole mentre la battuta di dialogo è di perfetto senso compito. La ripetizione del nome la eviterei.
La ripetizione serve proprio a "individuare" chi china il capo e tace, cioè Geremeo e non chi ha appena parlato.
Mi piacerebbe sentire l'opinione del mio magister...
RicMan ha scritto: mer lug 03, 2024 8:05 pmCaricherei di maggior pathos l'ingresso in scena di questo personaggio perché altrimenti l'intero brano risulta un pò monotono: una mera successione di eventi. Il tizio panciuto viene descritto troppo presto nella sua ordinarietà e la suspense del brusco risveglio viene a sciogliersi proprio quando sta aumentando la curiosità del lettore di sapere quanto si devono preoccupare i protagonisti. E qui torno un pò a quello che dicevo all'inizio, cioè a come potresti "movimentare" l'azione e/o il singolo personaggio per dare ritmo al motore narrativo.Questo episodio serve a introdurre il mercante e a preparare le azioni successive. I "nostri" sono in viaggio da alcuni giorni, si accampano, e hanno paura. Qualche volta, come per il mercante, sembra che tutto fili liscio, ma la faccenda cambierà. Non posso "caricare" ogni notte come la fine del mondo. Il mercante pare un pacioccone, ma sarà fonte di grossi guai.
RicMan ha scritto: mer lug 03, 2024 8:05 pm Fammi sapere se condividi qualcuna di queste riflessioni, per il momento ti mando un "in bocca al lupo" per il futuro di questa opera!Spero che i tuoi dubbi dipendano dal fatto che un frammento non ha i requisiti di un racconto.
"Crepi il lupo", ma solo perché nel medioevo la bestiola era una minaccia, e non una rarità.