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Re: Fin quando e finché

Grazie, @Marcello, perfetto. Il mio dubbio era se la presenza o l'assenza del non potessero cambiare il significato. A orecchio (quello di un lettore che divora due o tre romanzi al mese), preferisco finché non, forse  perché inequivocabilmente significa fino al momento in cui.


Marcello ha scritto: Mi piace di più:
Il bambino lo fissò intensamente, poi si avventò sulla scala a pioli come un sorcio inseguito da una gatta e sparì nel buco del solaio.



Siamo nella cucina sul retro della bottega di un fabbro. Il fabbro è rinchiuso nelle cantine del castello, in attesa di essere interrogato per un "omicidio". Il garzone apprendista è un ragazzino orfano e sordomuto, che passa per ebete, anche se vispo e intelligente. Il castellano e il parroco, che indagano, decidono di mangiare pane, formaggio, ma non trovano il vino. La botticella è nascosta di sopra. Il bambino capisce cosa vogliono e si precipita. Tornerà con una brocca di rosso.

La bottega/casa del fabbro, come di solito succedeva, è fuori dalle mura del borgo, per motivi di sicurezza in caso di incendio, e non ha un livello interrato, una cantina, perché un solaio non può sostenere adeguatamente la fucina e le attrezzature.  Un lettore potrebbe immaginare che il bambino si avventa giù nella cantina inesistente, e non su, al sottotetto adibito a camera da letto. 
Ecco perché il bambino si avventa su per la scala, e non sulla scala. L'avventarsi su o giù per la scala indicano la salita o la discesa.

Il dopo e il poi che fanno la differenza tra le due frasi non mi soddisfano entrambi. Un bravo scrittore (non io) dovrebbe utilizzare correttamente i tempi verbali senza dovere ricorrere ad avverbi di tempo. Anche se qualcuno li avrà inventati per utilizzarli...

Re: Fin quando e finché

Mid ha scritto: Ovviamente se pote[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]ssi usare l'ultima frase che hai inserito invece che la prima, direi che sarebbe tutto molto più chiaro e non dovresti perder tempo su questioni come queste. [/font]
Infatti è finita così, ma il busillis sulla frase scartata mi ha dato da pensare. @Mid, ti ringrazio e vedo che il mio magister parrebbe condividere la tua opinione. E anch'io mi adeguo. Quando scrivi un brano che si presta a dubbi di interpretazione (e in questo caso non solo di interpretazione), meglio buttarlo nel cestino...

Fin quando e finché

Ecco il busillis.

Il bambino continuò a fissarlo, fin quando (finché), lesto come un sorcio inseguito da una gatta, non si arrampicò sulla scala a pioli e sparì nel buco del solaio.
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A parte che la frase mi piace poco (il lettore potrebbe equivocare chi  è il lesto che sparisce nel buco del solaio), mi chiedo: fin quando si arrampicò o fin quando non si arrampicò? 
Dulcis in fundo: Il bambino continuò o... continuava a fissarlo?

Direi meglio: Dopo averlo fissato intensamente, il bambino si avventò su per la scala a pioli come un sorcio inseguito da una gatta, e sparì nel buco del solaio.

Magister, forse una virgola di troppo?
   

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