Statistiche: Inviato da Ettore Navarra — ven mar 15, 2024 3:07 pm
Statistiche: Inviato da Ettore Navarra — ven mar 15, 2024 2:50 pm
dunque ha deciso, resterà di guardia come un soldato a osservare dal piccolo rettangolo di vetro l’incedere lento dell’inverno.Un aspetto migliorabile è la formattazione del testo. Il cosiddetto muro di parole allontana il lettore e se aggiungi il fatto che non succede quasi niente (se non nella testa di Matteo), la lettura risulta abbastanza faticosa. Bisogna stare concentrati e alla lunga questo stanca. C’è anche qualche errore di consecutio temporum (trapassato prossimo e p. remoto nello stesso periodo) e qualche virgola fuori posto.
Se qualcosa di Marina riesce ancora ad ammirare è il suo slancio vitale verso la ricerca di inutili distraenti scopi che la tengono impegnata.in poche righe.
L’infermiera risponde veloce come se stesse per fuggire. “Bene, grazie.”Sarebbe da usare un pronome o un sinonimo per il sostantivo infermiera (per es.)
Prima che l’infermiera si allontani Matteo ha una domanda da porle.
“Lei trova che questa clinica mi abbia migliorato? Secondo Lei sto meglio?”
Due domande fatte in una stessa frase, troppe per una sola testa: l’infermiera per un attimo sembra stupita, le s
La clinica è un mare senza stelle,Strana questa similitudine. Hai trasformato un luogo comune abusato in un “nonsense”
nello spendere in pochi minuti lo stipendio di un direttore di banca.Da ex direttore di banca ti dico che questo è un luogo comune bello e buono
Matteo a parte un tempo dipingere sa fare ben poco ha vissuto solo per ritrarre non quello che vedeva ma quello che si immaginava, sciogliendosi il sangue in colore e ora che la sua mano destra dopo l’incidente in auto era rimasta lesionata è rimasto nudo in mezzo a gente che gli dà il terrore.Uno sprazio di verità? Matteo era un pittore affermato, un uomo ricco. Ha avuto un incidente per cui ha dovuto smettere di dipingere (per la mano lesionata) oppure si è procurato egli stesso la lesione?
Se qualcosa di Marina riesce ancora ad ammirare è il suo slancio vitale verso la ricerca di inutili distraenti scopi che la tengono impegnata.Questa frase ho dovuto rileggerla più volte. Marina viene dipinta come una donna arida, anaffettiva, dalle mani bucate, eppure Matteo di c’è di ammirarla perché si tiene impegnata con “inutili distraenti (bruttino) scopi”.
Di quel periodo Matteo rammentava poco, non era quasi mai lucido, ricordava solo di essersi colpito la mano destra con il martello per ben dieci volte fino a ridurla come una cosa strana similare ad un piatto fondoIncidente o follia auto distruttiva? Il dubbio resta.
Si asciuga le labbra e poi prende un piccolo vasetto di marmellata che ha nascosto: si dipinge le labbra come se fosse rossetto poi se la spalma con attenzione sulle labbra e si mette vicino alla porta finché non ode i passiAnche l’idea di dipingersi le labbra con la marmellata è parecchio forte.
Statistiche: Inviato da @Monica — mar mar 12, 2024 11:09 am
Statistiche: Inviato da Ettore Navarra — lun mar 11, 2024 4:27 pm
Statistiche: Inviato da DaZero — lun mar 11, 2024 12:32 pm
La musica salva
Qui tu scrivi letteralmente il titolo del racconto. È strano perché si capisce che è stato fatto di proposito e fa uscire il lettore con prepotenza da quello che sta leggendo per formulare delle riflessioni sul perché tu lo abbia fatto. Ti consiglio di riformulare la frase.
e il viale alberato – che paradosso! La sua stagione preferita, l'autunno, si apriva con uno spettacolo di foglie dorate. Ma
Allora questo è un errore di interpretazione delle emozioni. Se lei sta pensando al padre che sta per morire, puoi scommetterci entrambe le tue mani sul fuoco che non si metterebbe mai a notare le foglie dorate e lo spettacolo dell'autunno.
Cuore duro, ripeteva tra sé, ora
Questa frase fa lo stesso effetto di 'la musica salva', si vede che è una frase inserita di proposito e fa uscire il lettore dalla storia perché ci si chiede come mai è stata utilizzata proprio un pensiero del genere.
azionando la locomotiva.
??? Perché l'auto si trasforma in un treno?
corpo nudo
Non specificare l'essere nuda perfavore.
Eloisa si avvicinò al lago, stringendolo per mano.Bene, arriviamo alla parte più complicata da sistemare.
Alla vista di un'anatra strabuzzò gli occhi. Cos'è quella?, si domandava. Era la prima volta che vedeva un'anatra e si meravigliava di quante creature potessero popolare la Terra, note e ignote. Chissà quanti altri animali ci saranno in giro, pensava. Quella scoperta la riempì di stupore. Un'anatra! Quei piccoli dilemmi da fanciulla erano dei veri e propri rompicapo. Invidiava quell'età in cui i veri dilemmi della vita erano questi: Chissà quanti altri animali ci saranno in giro.
Questo paragrafo ha due problemi.
Prima di tutto manca un piccolo enunzio sul fatto che lei stia ricordando. So che il paragrafo precedente lo scrivi e anche nel finale ma ribadirei il concetto prima di 'Eloisa si avvicinò al lago, stringendolo per mano.' perché a leggerlo la prima volta sembra letteralmente che lì vicino ci sia un lago e lei vede un'anatra proprio in quel momento. E questo sembra molto cringe.
Io che ho riletto due volte il tuo racconto ho capito che lei sta rivangando il passato ma anche così non va bene lo stesso perché lei si sta soffermando su un ricordo dove non c'è il padre. Nel senso: si sta chiedendo di quanti animali esistono al mondo ma non è questo il momento per farlo.
Codice: Seleziona tutto
Eloisa scoppiò in lacrime.«Signorina, non è orario di visite. Lei non può sostare nella stanza!» proferì un operatore sanitario.
Statistiche: Inviato da DaZero — lun mar 11, 2024 10:49 am
Statistiche: Inviato da Sarano — dom mar 10, 2024 5:15 pm
ciao @Mina .Ciao Best, peccato davvero
Ho pensato che tu stavi rappresentando la vita di uno scrittore di Horror alle prese con i suoi interminabili omicidi. Ma non era così! peccato
Ciao
Sono queste convenzioni sociali ad essere davvero assurde e insensate. Per questo il protagonista vuole fuggire e quasi trovare rifugio nell'irrazionale, che pure è più sensato di una routine vuota.Be', omicidi e perversioni a parte, a questo passaggio in quanto tale ci credo davvero. La fede nel divino parte anche da qui.
Diventeremo tutti e tutte "quelli/quelle che...". Dovremo tutti e tutte scegliere una routine tranquillizzante, oppure di diventare assassini, come la figura mascherata vista nella notte di fuga dalla vita.Non per forza, credo che esista una terza via molto più rassicurante; non l'ho menzionata per non togliere tensione alla narrazione, ma c'è. Bisogna superare il dicotismo
Forse l'unica vera critica che ho da farti è di non aver reso questo vero e proprio sistema filosofico più accessibile, in un racconto che, invece, è rimasto criptico.Te ne do atto, è un errore che faccio spesso. Non ce la faccio ad avere un'esposizione eccessiva, e devo ancora trovare il giusto equilibrio
A rileggerti, fratellino
Statistiche: Inviato da Mina — mer feb 21, 2024 9:33 pm
ὑπόκρισις derivato da ὑποκρίνω «separare, distinguere», e nel medio ὑποκρίνομαι «sostenere una parte, recitare, fingere»Il mio intento era mostrare il rapporto di due donne con la finzione. Mi spiace per gli indizi sul tavolo da pranzo, ma scritto in meno tempo rispetto a quello con cui l'ho pensato, non mi è venuto male.. Ciao
Dunque ben altro che la pavida menzogna di chi è sottomesso al giudizio altrui.
Avrei sfruttato questa doppia scansione proprio come la ripartizione di una sceneggiatura.
Così avresti fatto agire le diverse prospettive, sia temporali, che psicologiche senza cadere nello spiegone. E il delirio post traumatico avrebbe recuperato potenza epica, sontuosamente velato dall’ambiguità tra reale e immaginario che, secondo me, è il vero punto di forza di tutto il racconto.
Statistiche: Inviato da bestseller2020 — mer feb 21, 2024 8:58 pm
a tua ipocrisia, greca o latina che sia, è minuscola?Tu non immagini la difficoltà con l'editor per cambiare il carattere: ho chiesto persino aiuto allo staff.
E meno male!
Inoltre, se è il titolo di un dramma teatrale, motivo in più per la maiuscola, qui:
Statistiche: Inviato da bestseller2020 — mer feb 21, 2024 8:53 pm
Mi sentivo in colpa perché mancava poco alla sveglia che il giorno dopo mi avrebbe ricordato di andare al lavoro, e avrei dovuto dormire da bravo e vivere la mia vita normale da bravo, invece di buttare la notte a drogarmi e scopare. No? In fondo la notte è fatta per dormire e dimenticare cosa si è sognato, sia mai che l’irrazionalità dell’altro mondo metta in dubbio le regole di questo. Volevo scappare. Anche adesso voglio scappare, uscire da questo metro. Vorrei solo un po’ di pace e tranquillità, ed è in momenti come questi che le voci mi chiedono di uccidere.Paradossalmente, anche se l'esasperazione dei pensieri violenti del protagonista è quasi accecante, la radice della sua sofferenza non è nella follia, ma nell'ordinario e nel quotidiano. Nonostante le assurdità del mondo, della vita e della morte, ci viene detto che dobbiamo vivere entro determinate regole, becere, inflessibili, schiaccianti. Sono queste convenzioni sociali ad essere davvero assurde e insensate. Per questo il protagonista vuole fuggire e quasi trovare rifugio nell'irrazionale, che pure è più sensato di una routine vuota.
Statistiche: Inviato da Areeanna — mer feb 21, 2024 7:55 pm
Statistiche: Inviato da Alberto Tosciri — mer feb 21, 2024 7:52 pm
Statistiche: Inviato da aladicorvo — mer feb 21, 2024 7:42 pm